Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.

Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.
La Family Division della High Court inglese riconosce, tramite la s. 54 HEFA 2008, la genitorialità giuridica nei confronti di un figlio nato attraverso gestazione per altri economica all’estero. La Corte, in tal senso, evidenzia quali parametri la volontà consapevole della gestante e il pagamento effettuato a favore della stessa.
La Court of Protection ha riconosciuto ad una donna, ultrasessantenne con con problemi di salute mentale, il diritto a rifiutare l’amputazione di un arto, infettatosi in seguito all’aggravamento delle sue condizioni di salute e all’avanzamento del diabete.
In una causa per responsabilità penale del medico imputato del reato di procurato aborto (art. 17 l.n. 194/1978) la Corte di Cassazione ha ribadito che è esclusa la responsabilità del medico nel caso in cui questi abbia rispettato le indicazioni di metodo accreditate dalla comunità scientifica, ma che ciò non può prescindere dalla considerazione dei segnali di pericolo concretamente evidenziati nel singolo caso.
La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso proposto dalle parti civili avverso la sentenza resa dalla Corte d'appello di Catania che aveva assolto l'imputato, accusato di aver cagionato, eseguendo in maniera inappropriata una manovra nel corso del parto, il distacco della placenta e conseguenti gravi lesioni riportate dal neonato.
Il Tribunale costituzionale boliviano ha stabilito che la decisione sulla prosecuzione o sull'interruzione della gravidanza spetta alla donna e non può essere influenzata o condizionata da decisioni di terzi.
Una Trial Court del Kansas, nel caso Kansas v. W.M., ha stabilito che grava sul padre, donatore di sperma su internet, l'obbligo di mantenere il figlio adottato da una coppia lesbica, nonostante l'accrodo stipulato fra i tre adulti in base al quale il ruolo dell'uomo sarebbe dovuto cessare dopo la donazione.
Un giudice della Second Judicial District Court ha stabilito che i malati terminali, qualora capaci, hanno il diritto di richiedere l'aiuto al suicidio secondo le previsioni della Costituzione dello Stato.
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha accolto il ricorso di I.B., cittadino greco licenziato per il solo fatto di essere HIV positivo, e ha dichiarato all’unanimità che il licenziamento di un lavoratore affetto da HIV esclusivamente basato sul suo stato di salute costituisce una violazione degli artt. 8 e 14 della CEDU.
La Corte costituzionale ha dichiarato la manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale dell’art. 17, co. 1, della legge n. 194/1978.
Il Tar del Lazio ha accolto, in via cautelare, il ricorso presentato da Davide Vannoni, sospendendo il decreto di nomina della Commissione del Ministero della Salute e il parere negativo sul metodo proposto dalla Stamina Foundation da essa espresso.